Castello di Cesaro' - Cesarò, Città metropolitana di Messina

Marco Crupi

Il castello di Cesarò rimane ubicato all'estremità sud del tessuto urbano medioevale, su un significativo sperone roccioso (rupe Giannina) fortemente allungato in senso sud-ovest. Sorgeva sul punto culminante del sito a controllo e dominio del vasto territorio agricolo circostante e della vallata del fiume Troina, segnata dal percorso della 'regia trazzera' o 'Palermo-Messina per le montagne'.

Una ricostruzione ideale del castello, a cura di S. C. Virzì, nella sua ultima facies prima delle grandi distruzioni subite dal complesso mostra un corpo di fabbrica di pianta rettangolare molto allungata alle cui estremità si innestano, ortogonalmente, altre due più corte ali edilizie. Sul punto di incontro fra l'ala centrale e l'ala sud-est è ipotizzata l'esistenza di una torre: altre due torri esistevano alle estremità delle due ali edilizie minori. Fra il corpo centrale allungato e l'ala di sud-est si estende un cortile a pianta trapezoidale, delimitato verso nord e verso est da un muro nel quale si apre il portale manieristico d'accesso.

Del castello medioevale, oggetto di profonde trasformazioni da parte dei Colonna Romano nel XVI- XVII secolo, rimangono poche tracce. Si raggiunge l'area del castello percorrendo, nel fitto tessuto medioevale del paese, un vicolo che si conclude in una scalinata. Quest'ultima conduce al portale manieristico in arenaria costituito da un plastico bugnato a cuscino sormontato da un arco a tutto sesto definito ai lati da due figure antropomorfe. Il portale è l'unico elemento architettonico che riconduce alla trasformazione tardo cinquecentesca. Delle tre ali edilizie ipotizzate, sussiste solo quella di sud-est: i ruderi esistenti giustificano però la ricostruzione presentata.

Dario Pappalardo

Gode di una vista spettacolare e molto suggestiva!

Alfio Garozzo

Leggermente lasciato a se ma con un aspetto storico culturale davvero fantastico quindi con una giusta valorizzazione è una bellissima attrazione turistica consiglio a tutti di andarlo a vedere anche solo per il panorama

Francesco Leanza

Con ogni probabilità, il nucleo originario della roccaforte fu costruito fra la metà del XII e la metà del XIII secolo d.C., durante la dominazione normanna della Sicilia (1061-1189). Non esiste certezza riguardo le personalità che ne detenevano il controllo: il solo terminus ante quem del 1335 non basta a fissare sul territorio la famiglia normanna dei De Pucheuil, il cui ultimo esponente, Giacobino, venne ucciso dalla sorella nel 1335 al fine di accelerare il processo di successione del proprio figlio a barone di Cesarò e Schettino. Dell'importante famiglia dei De Pucheuil, i cui esponenti rivestirono ruoli di grande importanza fra la seconda metà del XII e la seconda metà del XIII secolo d.C. (Asgautr, una delle figure chiave della conquista, Guglielmo ed Ugo), sulla base delle fonti, non è possibile istituire un legame con Cesarò che sia anteriore al 1335, anno in cui fu redatto il diploma col quale Federico III d'Aragona avocò il feudo alla famiglia normanna per concederlo al ramo messinese dei Colonna di Roma, che ne detiene tuttora la proprietà.
I ruderi rimasti sembrano attribuibili a un restauro tre o quattrocentesco del nucleo originario. Degno di nota il portale manieristico decorato alternatamente a bugnato e iscritto da due figure antropomorfe.

Davide Gliozzo

Il Castello Colonna è un maniero edificato sulla Rocca Giannina, in un luogo elevato, in una posizione strategica passando fra bassi edifici e i tipici "baddaturi". Tra questi, a sinistra, si stacca una breve scalinata scavata nella roccia, che giunge sulla sommità del rilievo, in una suggestiva e romantica cornice di rovine antiche. Il portone ad arco che fa da ingresso è formato da blocchi di pietra sovrapposti, ai cui lati emergono due colonne che terminano in due cariatidi, in stile barocco raffiguranti un uomo e una donna. Fu costruito agli inizi del x secolo e venne ricostruito alla fine del 1500 e inizi del 1600. Del castello medioevale, oggetto di profonde trasformazioni da parte dei Colonna Romano nel XVI- XVII secolo, rimangono poche tracce. Si raggiunge l'area del castello percorrendo, nel fitto tessuto medioevale del paese, un vicolo che si conclude in una scalinata.Quest'ultima conduce al portale manieristico in arenaria costituito da un plastico bugnato a cuscino sormontato da un arco a tutto sesto definito ai lati da due figure antropomorfe. Il portale è l'unico elemento architettonico che riconduce alla trasformazione tardo cinquecentesca. Delle tre ali edilizie ipotizzate, sussiste solo quella di sud-est: i ruderi esistenti giustificano però la ricostruzione presentata.

Sergio

Un rudere ben tenuto, una chiesetta semplice e con molti dipinti, ma soprattutto un panorama mozzafiato.

andrea franceschini

Visitata in occasione della sagra del suino nero dei nebbrodi e stata una bella esperienza da ripetere

Alessia Vanessa Di Marco

Bellissimo, è le persone che ci lavorano sono stati professionali e squisite, grazie